Come Chiedere un Prestito con Partita Iva Appena Aperta

Quando si necessita di una somma di denaro e ci si rivolge presso un istituto di credito o un ente finanziario, uno dei primi requisiti da presentare è la garanzia reddituale. Si tratta di un documento che dimostri di avere un’entrata fissa mensile e che permetta quindi a chi concede il prestito di fidarsi del richiedente e di avere una minima garanzia sul rimborso.

Se per lavoratori dipendenti e pensionati basta semplicemente presentare l’ultima busta paga o il cedolino della pensione, per un lavoratore autonomo o libero professionista richiedere un prestito personale è decisamente più complicato.

Chi possiede Partita Iva infatti, non è in grado di dimostrare un’entrata fissa mensile, poiché i guadagni possono variare molto, soprattutto se appena aperta.

E’ comunque possibile avere accesso ad un prestito grazie alle numerose formule attualmente proposte.

 

Come Funziona

Quando si richiede un prestito personale con partita Iva appena aperta, le situazioni possono essere principalmente due:

  • il finanziamento è finalizzato alla creazione di una nuova attività, per la quale è richiesta anche l’apertura di una nuova partita Iva
  • chi concede la somma di denaro è un normale istituto di credito. Sarà quest’ultimo a verificare il merito creditizio del richiedente e a richiedere, qualora fosse necessario, ulteriori garanzie.

Nel primo caso è necessario presentare la domanda seguendo le regole riportate all’interno del bando presente sul sito ufficiale.

Nel secondo caso invece sarà necessario presentare richiesta scritta ed attendere i regolari tempi di verifica di cui la banca ha bisogno per verificare l’affidabilità patrimoniale del richiedente. In ogni caso è importante ricordare che, chi non possiede una storia creditizia, potrà comunque richiedere l’intervento di un garante.

 

Che Documenti Servono

Al momento della richiesta di un classico prestito personale sarà necessario presentare:

  • un documento di riconoscimento in corso di validità
  • codice fiscale o tessera sanitaria in corso di validità
  • un documento che attesti l’apertura della Partita Iva.

In base al tipo di finanziamento richiesto e alla somma di denaro da erogare è possibile che la banca richieda documentazione aggiuntiva come:

  • CUD dell’anno in corso o degli anni precedenti
  • Una bolletta di utenza intestata
  • Il modello 730
  • L’iscrizione ad associazioni di categoria come ad esempio quella degli artigiani o dei commercianti
  • Garanzie alternative.

 

Cosa ci Vuole

Qualora il reddito presentato non soddisfi le richieste della banca o della società finanziaria è possibile ricorrere a garanzie alternative, ovvero soluzioni che permettano a chi concede il prestito di avere ulteriori certezze sulla regolare restituzione del prestito concesso.

Tra le garanzie alternative più utilizzate c’è sicuramente quella della figura del garante, ovvero una terza persona, che può essere un parente o un amico fidato, che sia in possesso di una buona affidabilità patrimoniale. Il garante si occuperà del pagamento delle rate di rimborso, solo nel caso in cui il debitore principale dovesse risultare insolvente.

Altre garanzie alternative sono rappresentate da:

  • stipula di prodotti finanziari come obbligazioni o pacchetti finanziari
  • ipoteca immobiliare
  • presentazione di un documento che attesti la percezione mensile di un canone di locazione su di un appartamento o locale in tuo possesso
  • beni di valore.

 

Quanti Soldi Posso Chiedere

Se ci si rivolge ad un ente pubblico, le soglie massime richiedibili vengono generalmente specificate tra le condizioni e le regole del relativo bando.

Se ci si rivolge invece ad una banca o una società finanziaria, la somma massima di denaro richiedibile è quasi sempre proporzionale alla capacità di adempimento del credito ed in base alle garanzie offerte.