Cessione del Quinto Senza TFR, prestito senza vincolo e senza garanzia

Il TFR (Trattamento di Fine Rapporto), meglio conosciuto da tutti come “liquidazione”, è quella somma di denaro, facente sempre parte della normale retribuzione di un lavoratore dipendente, che viene erogata dal datore di lavoro solo al termine del rapporto lavorativo.

Questa somma di denaro, maturata durante ogni anno di servizio, ritorna particolarmente utile nel momento in cui si vuole richiedere un prestito personale con cessione del quinto dello stipendio. Nello specifico, il TFR costituisce una vera e propria garanzia per l’istituto di credito che concede il finanziamento perché in caso di insolvenza, specialmente se dovuta alla perdita del proprio impiego, può rivalersi su questa somma maturata per recuperare il proprio capitale e i dovuti interessi.

Tuttavia, in alcuni casi il TFR risulta indisponibile, perché già utilizzato o perché non ancora maturato e le banche non possono utilizzarlo come garanzia. Come fare allora in questi casi? È possibile ottenere un prestito personale con cessione del quinto ma senza TFR? Vediamo come.

 

Chi può Ottenerlo

Il prestito personale con cessione del quinto senza TFR può essere richiesto da tutti coloro che hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato ed un’anzianità di servizio di almeno 3 mesi (6 mesi per le somme più elevate). È, inoltre, obbligatorio stipulare una polizza assicurativa che tuteli contro il rischio vita e il rischio impiego.

Se ti stai chiedendo se questo finanziamento può essere richiesto anche dai cattivi pagatori e dai protestati la risposta è si.

 

A cosa serve l’Assicurazione?

L’assicurazione, che in questo caso ha un costo maggiore proprio per la mancanza del TFR, ha la funzione di tutelare il debitore e l’istituto di credito nel caso in cui il primo perda il proprio impiego oppure deceda precocemente. In quest’ultimo caso, infatti, l’assicurazione coprirà il debito residuo che non ricadrà quindi sugli eredi.

Nel caso di perdita del proprio impiego lavorativo, invece, l’assicurazione paga la quota di capitale e gli interessi residui, in sostituzione del TFR che non è ancora stato maturato oppure già utilizzato.

 

Come Funziona

La cessione del quinto prevede che il datore di lavoro trattenga, dallo stipendio del suo dipendente che ha richiesto il prestito, una quota di denaro pari all’importo della rata mensile e che lo versi all’istituto di credito che ha concesso il finanziamento. Questa modalità, che svincola il diretto interessato dal versare personalmente il denaro necessario per pagare le rate, consente anche ai cattivi pagatori di ottenere un nuovo prestito personale.

Le rate mensili hanno tutte lo stesso importo perché il tasso di interesse, solitamente più basso quando si sceglie questa metodologia di rimborso, è fisso per tutta la durata del contratto.

Senza il TFR, il capitale che è possibile ottenere da un istituto di credito si abbassa fino a 15.000 euro. A contribuire all’abbassamento dell’importo massimo sono anche i limiti imposti dalla stessa cessione del quinto e dai suoi limiti sull’importo della rata mensile.

Infatti, la percentuale massima che è possibile trattenere dallo stipendio è il 20%, ovvero un quinto dello stesso, ma può arrivare al 40% nel caso in cui si aggiunga la delega di pagamento. In tal modo, con uno stipendio medio di circa 1500 euro, è possibile ottenere al massimo 13.000 euro di prestito personale, da restituire in 5 anni.

 

Chi fa Cessione del Quinto senza TFR?

Non tutti i lavoratori dipendenti hanno il TFR disponibile e quindi spesso ci si chiede chi effettivamente rilascia un prestito personale tramite cessione del quinto senza avere il TFR.

Potrebbe essere quindi il caso del lavoratore dipendente assunto da poco tempo (detto anche neoassunto) o del lavoratore che magari ha già riscattato il TFR per un altro motivo.

Non bisogna preoccuparsi più di tanto, sono tante le società finanziarie e gli istituti di credito che offrono ugualmente la cessione del quinto. L’unico neo potrebbe essere inerente alla somma di denaro richiesta. Alcuni istituti di credito infatti potrebbero offrire prestiti di importi inferiori ai 20.000€, altri anche importi inferiori ai 10.000€, ma ogni caso viene valutato a sè e quindi, anche se non hai ancora maturato il tuo TFR o anche se lo hai già riscattato, ti invitiamo ugualmente a richiedere la cessione del quinto presso la tua banca di fiducia o di effettuare dei preventivi online tramite gli appositi portali specializzati. In breve tempo ti verrà comunicato se potrai ottenere il finanziamento desiderato e l’importo massimo richiedibile.

 

TFR Minimo per Cessione del Quinto

Abbiamo appena detto che alcune banche concedono la cessione del quinto anche se il richiedente non dispone del TFR. Ma per essere certi di non avere alcun tipo di problema, ci si chiede quale potrebbe essere il TFR minimo da possedere per non vedere la propria richiesta rifiutata.

Anche in questo caso ciascuna banca o istituto di credito può applicare delle proprie regole ma, in linea di massima, per essere tranquilli il richiedente dovrà avere almeno 6 mesi di anzianità di servizio maturata, quindi nel caso del neoassunto, questo dovrà aere un contratto a tempo indeterminato da almeno 6 mesi.

 

Quando Non Viene Concessa la Cessione del Quinto

I motivi per cui la cessione del quinto potrebbe essere rifiutata sono diversi, ma non sono necessariamente legati alla presenza o meno del TFR.

Questo significa che ci sono tanti fattori da valutare. Nel caso specifico del lavoratore dipendente, bisognerà vedere la solidità dell’azienda in cui egli lavora. Se l’azienda è a rischio di fallimento o se è troppo nuova (magari ha meno di 2 anni di vita) è possibile che la cessione del quinto venga rifiutata. Quindi non è tanto il TFR che conta quanto la solidità aziendale.